Svolgiamo attività di progettazione acustica per edifici con destinazioni d’uso tradizionali (direzionale, scolastico, ospedaliero, residenziale) e per grandi ambienti dedicati allo spettacolo quali cinema, teatri, auditorium e teatri d’opera.
Curiamo interamente un progetto in tutte le sue sfumature studiando la qualità acustica degli spazi, l’isolamento tra gli ambienti adiacenti, gli impianti di amplificazione sonora, la protezione dal rumore e dalle vibrazioni generate dagli impianti meccanici.
Interveniamo in tutte le fasi della progettazione, dagli studi preliminari, alla fase di progetto definitivo, esecutivo, costruttivo. Controlliamo il processo di esecuzione dei lavori attraverso rilievi specialistici in ambiente interno ed esterno al fine di garantire il rispetto degli obiettivi acustici prefissati.
Diamo supporto ai professionisti e alle imprese: lo facciamo perché massimizzare la qualità acustica di un progetto e della sua realizzazione, significa migliorare la qualità della vita delle persone.
Il comportamento acustico di uno spazio chiuso può essere descritto attraverso la Teoria statistica, fondata sull’ipotesi di campo acustico perfettamente diffuso, ossia omogeneo in tutto l’ambiente, per via della distribuzione assolutamente casuale delle direzioni di propagazione delle onde che lo originano. Esso sarà dunque descritto dai valori medi delle grandezze caratteristiche. Con questo metodo, fondato sull’equazione di Sabine, è possibile descrivere efficacemente il fenomeno della riverberazione ed analizzare ‘quantitativamente’ i materiali efficaci al controllo dello stesso.
Il comportamento acustico di uno spazio chiuso può essere descritto attraverso il Metodo geometrico, secondo il quale si effettua una semplificazione della realtà, rappresentando le onde acustiche mediante raggi, originati da una sorgente, tali da propagarsi nell’ambiente riflettendosi sulle superfici secondo le leggi dell’ottica geometrica. È il sistema impiegato nei software di previsione acustica utilizzato per le verifiche ‘qualitative’ di progetto, ovvero posizione ed efficacia dei materiali proposti, a condizione che la maggiore dimensione della sala oggetto di studio sia molto maggiore delle lunghezze d’onda in gioco. Non ha senso tale approccio per volumetrie contenute, per le quali risulta sufficiente l’approccio con il metodo statistico.
In ausilio alla progettazione dell’isolamento acustico in edilizia, la verifica dei requisiti acustici passivi (D.P.C.M. 5/12/1997 e norme UNI 12354) e la classificazione acustica degli edifici secondo la norma UNI 11367, è opportuno utilizzare uno strumento di modellazione software che tenga conto di tutte le possibili trasmissioni di rumore per via strutturale, in aggiunta ai calcoli manuali dei pacchetti costruttivi.
Negli impianti di climatizzazione il benessere non è solo quello termoigrometrico, legato cioè al raggiungimento di prefissati valori di temperatura e umidità, ma si riferisce ad una forma di benessere globale influenzabile da molteplici fattori, tra cui la ventilazione, la qualità dell’aria, il rumore e le vibrazioni. I movimenti vibratori di un corpo si trasmettono sotto forma di perturbazioni di pressione attraverso i mezzi elastici. Quando tali perturbazioni rientrano in un certo intervallo, esse sono percepibili dall’orecchio umano come sensazione acustica: il suono. Calcolare in via previsionale il rumore immesso dagli impianti di condizionamento e trattamento aria in ambiente è necessario al fine di individuare eventuali criticità, progettare i dovuti interventi di mitigazione del rumore per garantire il confort acustico in ambiente.
Quando le onde sonore impattano contro una superficie, si generano fenomeni di fonoriflessione, fonodiffusione e fonoassorbimento del suono a seconda delle proprietà fisiche intrinseche dei materiali che la costituiscono. La qualità acustica di un ambiente confinato, dunque, dipenderà direttamente dalla gestione di tali fenomeni e dalle scelte che dovranno essere accompagnate da uno studio previsionale dettagliato che utilizzi tutti i metodi e le tecnologie a disposizione al fine di ottimizzare le scelte progettuali.
Quando un sistema di onde sonore incontra un corpo incapace di vibrare, le onde riflettono con una norma che è comune a tutti i fenomeni del genere, secondo la quale l’angolo di incidenza è uguale a quello di riflessione. Dalle caratteristiche della superficie riflettente, dipende l’intensità e la qualità della riflessione. In ogni caso, la parte di energia che non viene riflessa, viene assorbita oppure rifratta. Per studiare il contributo di pannellature fonoriflettenti, al fine di ottimizzarne il posizionamento in sezione e pianta, si effettua uno studio delle prime riflessioni e dei campi di “illuminazione sonora” prodotti dalle riflessioni sonore secondo la teoria acustica dell’ottica geometrica. I calcoli del contributo apportato dai pannelli fonoriflettenti alla qualità dell’ascolto, e dunque delle differenze di percorso tra il suono diretto e il suono riflesso nonché del range di frequenze di interesse alle quali applicare le dovute riflessioni, si traducono nell’individuazione del posizionamento in pianta e sezione, delle angolazioni nonché della profondità, della densità e dello spessore dei singoli pannelli.
Al fine di ottimizzare l’isolamento acustico, risulta necessario progettare adeguatamente i pacchetti costruttivi costituenti le partizioni verticali e orizzontali di un edificio, nonché i serramenti. A tale scopo si dispone di due principi fisici per aumentare la prestazione fonoisolante di pareti e solai, la “legge della massa”, adatta a valutare le prestazioni di pareti monolitiche, e il principio denominato “massa molla massa”, da applicarsi a contropareti e a pareti leggere. Le scelte dovranno essere compiute sulla base dei limiti imposti dalla normativa vigente e degli obiettivi prestazionali prefissati.
Un impianto EVAC è «un sistema elettroacustico principalmente destinato a trasmettere informazioni per la protezione delle persone all’interno di una o più aree specificate, durante un’emergenza […]. È utilizzato per attuare una rapida e ordinata mobilitazione degli occupanti di un’area all’interno o all’esterno in una situazione di emergenza»: questa è la definizione data dalla vigente Norma CEI EN 50849 “Sistemi di allarme sonoro per applicazioni di emergenza” in vigore dal Febbraio 2019. Tale sistema è annoverato all’interno del Codice di Prevenzione Incendi al Par. G.1.14 “Protezione attiva”, intendendo per protezione attiva l’insieme delle misure antincendio atte a ridurre le conseguenze di un incendio, che richiedono l’attivazione dell’umo o l’attivazione di un impianto.
Progettiamo impianti audio video per sale conferenze, sale riunioni, locali di pubblico spettacolo, cinema, teatri e auditorium secondo gli standard e le tecnologie di ultima generazione.
Per rispettare i requisiti acustici passivi, oltre ad una buona progettazione è necessaria la corretta esecuzione dei lavori. Al fine di verificare il raggiungimento dei requisiti prescritti in fase progettuale ed il rispetto dei limiti normativi imposti dal DPCM 5/12/97 è necessario eseguire il collaudo in opera dei requisiti acustici passivi. Il collaudo deve essere eseguito da un tecnico competente in acustica ambientale attraverso delle misure in opera eseguite secondo le procedure riportate nella UNI EN ISO 140 e con l’uso di apposita strumentazione (fonometro di classe I, sorgente dodecaedrica, cassa monodirezionale e macchina da calpestio). Al termine delle misure il tecnico calcola gli indici di valutazione secondo quanto previsto dalla UNI EN ISO 717-1/2 e redige la relazione di collaudo che attesta la conformità o meno dei requisiti acustici passivi.
Il primo parametro acustico ambientale misurato fu il tempo di riverberazione, ad opera di Sabine, alla fine del secolo XIX, e tuttora è il descrittore acustico che riveste la maggior importanza nell’analisi e nel progetto acustico di un ambiente confinato. Il tempo di riverberazione è definito come l’intervallo di tempo che trascorre dal momento in cui la sorgente del segnale acustico viene spenta, al momento in cui la densità di energia sonora si riduce ad un valore pari ad un milionesimo della densità di energia sonora a regime. La misura del tempo di riverberazione avviene attraverso la stima del decadimento sonoro prodotto dall’eccitazione sonora che può avvenire attraverso tre modalità: rumore interrotto, sorgente impulsiva e la scansione sinusoidale esponenziale ‘Sweep-Sine’. Il rumore interrotto consiste nell’eccitazione dell’ambiente attraverso una sorgente omnidirezionale alimentata da un amplificatore di potenza che genera un rumore bianco con uno spettro ampio (da 50 Hz a 10 kHz), una volta che la sorgente viene interrotta, attraverso un fonometro, si misura il tempo di decadimento. Il segnale impulsivo ha il vantaggio di poter essere generato facilmente tramite una esplosione che può essere ottenuta ad esempio con un colpo di pistola; il segnale impulsivo ha una breve durata e perciò consente di distribuire l’eccitazione simultaneamente su un’ampia banda di frequenze.
L’indice di trasmissione del parlato STI (Speech Transmission Index), è un indicatore dell’intelligibilità media del parlato. I valori dello STI sono compresi tra 0 (completamente inintelligibile) e 1 (intelligibilità ottima). L’indice STI è stato correlato a scale soggettive di intelligibilità. I metodi di misura dell’intelligibilità sono basati sulla determinazione della MTF modulation transfer function in 7 bande di ottava e necessitano di strumentazioni specifiche per la loro realizzazione. La misura dello STI è uno dei metodi applicati per collaudare, ad esempio, gli impianti di segnalazione e allarme.
Per i rilievi in ambiente di vita, vengono misurati sia il livello di rumore ambientale che il livello di rumore residuo. Il livello di rumore ambientale è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato ‘‘A’’, prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti nell’ambiente da investigare; perciò, è costituito dall’insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l’esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale ed è il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione. Il livello di rumore residuo si rileva quando si esclude dalla misura la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale.
Il D.P.C.M. n°215/99 definisce i livelli sonori massimi ammissibili nei luoghi di intrattenimento, di pubblico spettacolo ed in pubblici esercizi (ad esclusione di attività temporanee e mobili) che sono in possesso impianti elettroacustici di amplificazione e diffusione sonora. La norma definisce i limiti massimi ammissibili di pressione sonora da rispettare al fine di limitare l’esposizione al rumore. È necessario verificare se l’impianto ha le caratteristiche idonee a determinare, potenzialmente, il superamento dei limiti.
Se l’impianto è in grado di superare i limiti verranno indicati dal tecnico competente in acustica degli interventi per riportare l’impianto nei limiti previsti dalla normativa. Realizzati gli interventi il tecnico dovrà eseguire il collaudo e rilasciare una relazione tecnica da allegare alla Dichiarazione Sostitutiva redatta dal gestore dell’attività.