Monitoraggio del Rumore: ecco cos’è e come si fa

Tabella dei Contenuti

Il rumore che si crea nell’ambiente in cui viviamo è un fattore che troppo spesso non viene considerato a sufficienza, nonostante la stessa Unione Europea e gli Stati Membri siano intervenuti in materia.

Esistono, infatti, delle soglie di rumore che non possono in alcun modo essere superate, pena ingenti sanzioni amministrative oltre che l’eventuale inibizione della sorgente sonora che provoca un’emissione sonora con un livello tale da superare i limiti imposti dalle normative vigenti.

L’inquinamento acustico sta diventando un problema davvero serio, che sta mettendo a rischio la serenità, la salute e l’equilibrio dei cittadini, soprattutto di coloro che abitano in aree urbane particolarmente popolate.

Tutto ciò va inevitabilmente a inficiare la qualità della vita ed è un fenomeno che sta interessando l’intero continente europeo se non, addirittura, tutte le aree mondiali più sviluppate o in via di sviluppo. Prima di passare a descrivere cos’è il monitoraggio del rumore e come viene svolto, si riserva uno spazio per descrivere in breve la normativa vigente a riguardo.

Noi di Diapason Ingegneria, che ci occupiamo proprio di studi previsionali ambientali e indagini strumentali in materia acustica, vi auguriamo una buona lettura di questa guida a scopo divulgativo.

Le normative emanate in tema di inquinamento acustico

Una delle leggi più importanti in termini di inquinamento acustico risale al 1995 (Legge 447/95 “Legge Quadro sull’inquinamento acustico”) e delibera che la competenza in merito a questa materia sia degli enti pubblici, oltre che di tutti i soggetti, pubblici o privati, che potrebbero causare un innalzamento delle soglie di rumore.

In questa legge vengono definiti tutti i principi necessari per tutelare sia gli ambienti interni che quelli esterni da livelli di inquinamento acustico potenzialmente dannosi.

Uno specifico articolo riguarda l’obbligo di effettuare una valutazione dell’impatto acustico, che sia a livello previsionale in caso si intenda realizzare una nuova infrastruttura che potenzialmente possa innalzare il livello delle onde sonore emesse, sia in corso d’opera, ovvero durante lo svolgimento dei lavori per la realizzazione della stessa.

Si definiscono, inoltre, le sorgenti di rumore e i valori soglia da non superare oltre che, come accennato, le competenze dello Stato, delle Regioni, dei Comuni e tutti gli enti che gestiscono infrastrutture di trasporto.

I Comuni, ad esempio, devono provvedere alla classificazione acustica del loro territorio, realizzando appositi report consultabili sui rispettivi siti web. Questa classificazione è comunemente nota come “zonizzazione acustica”, così chiamata perché il territorio viene suddiviso in zone caratterizzate da livelli acustici confrontabili.

A ciascuna di queste zone viene, poi, assegnata una classe e dei limiti che non vanno superati. Nel corso degli anni, la materia è diventata sempre più oggetto di interesse, portando all’emanazione di altre leggi che semplificano i diversi procedimenti amministrativi in materia ambientale, tra i quali quelli relativi all’inquinamento acustico.

Dopo questa breve parentesi dedicata alla legislazione in tema di inquinamento acustico, procediamo alla definizione di monitoraggio del rumore e alla sua realizzazione.

Cosa è il monitoraggio del rumore e come viene effettuato

In linea generale, il monitoraggio del rumore viene effettuato appunto per valutare il livello di emissioni sonore di determinate sorgenti in periodi di tempo limitati. La durata del periodo di misurazione verrà stabilita dal tecnico responsabile dell’operazione oppure secondo delle norme di settore qualora si tratti di particolari sorgenti, come aeroporti, strade particolarmente trafficate, porti o comunque delle infrastrutture potenzialmente impattanti in maniera maggiore.

Scendendo nella pratica, il monitoraggio del rumore viene effettuato attraverso una perizia fonometrica, che permette di analizzare il livello di rumori emessi e immessi in un certo ambiente e in un determinata circostanza, usando una strumentazione apposita.

Il costo della perizia fonometrica può variare da poche centinaia di euro fino ad alcune migliaia, a seconda di diversi fattori che saranno valutati in sede di preventivo. Nel caso del monitoraggio, la loro esecuzione dovrà essere di lunga durata, diversa a seconda dei diversi casi, così da riuscire ad avere un quadro dettagliato della situazione a livello acustico.

Sono solitamente impiegate delle centraline appositamente create per queste rilevazioni a lungo termine, le quali riescono ad effettuare le loro rilevazioni senza la necessità di avere un operatore in loco e con controllo da remoto in tempo reale.

In caso di un monitoraggio del rumore per una nuova costruzione, ad esempio, si valuterà il rumore presente prima dell’avvio dei lavori, per determinare i livelli acustici prima della realizzazione, e in corso d’opera, per valutare l’impatto acustico delle stesse attività di cantiere e anche una volta che l’opera sia stata effettivamente completata.

Condividi